Hsiao hsueh, Ta hsueh – Piccola neve e Grande neve (22/11/2012-20/12/2012)

on

In Cina questo periodo è associato alla neve. Ricordo che pur essendo quello cinese un calendario fortemente associato ai ritmi agricoli, basato sia sui cicli solari che lunari, i nomi e le immagini tengono conto dell’enorme estensione del territorio, dall’estremo nord, vicino alle steppe mongole, al mare, al sud caldo e umido, all’est, in direzione del deserto e dell’Himalaya.

E’ chiaro quindi che non dappertutto questo periodo era caratterizzato da abbondanti nevicate, come i nomi fanno immaginare.

E’ anche vero che, riportando queste suggestioni ai nostri climi e in particolare alla Pianura Padana del nord-ovest dove abito io, raramente, in particolare in questi anni, abbiamo visto la neve prima di Natale.

Forse il nome che meglio corrisponde al clima in questo periodo è quello di Shuang chiang, Discesa della brina.

In effetti questa mattina, 2 Dicembre, praticamente per la prima volta mi sono svegliata e ho visto il prato fuori casa bianco di brina.

Questo è un ottimo periodo per osservare quelle che in inglese si chiamano “frost pocket”, cioè quelle zone dove il sole non arriva, nemmeno nelle ore centrali della giornata. Infatti restano bianche anche a mezzogiorno, mentre nelle altre parti del giardino la brina si è già sciolta.

Perché è importante identificare queste aree, ammesso che ci siano? Perché sono quelle dove per tutto l’inverno la terra resterà più fredda e le ultime a sentire l’arrivo della primavera. Qui dovremo pensare alle piante più resistenti al freddo, all’umidità, ai ristagni gelati.

Non ha senso mettere qui piante a fioritura invernale, come il Calicanto (Chimonanthus praecox) o il Corniolo (Cornus mas), o di inizio primavera, come il Chaenomeles o la pervinca. Qui i bulbi primaverili, Crocus, Muscari, bucaneve, sono sprecati perché quando riusciranno a fiorire saranno incongrui e fuori tempo massimo. Ovviamente le piante più delicate qui sarebbero a rischio. E il prato qui sarà sempre stentato, con chiazze pelate e fangose.

E allora?

Se abbiamo la sfortuna di avere una zona così, magari aggravata dal fatto di essere in piena vista, vicino ad una finestra o, peggio, alla porta di ingresso?

Questa è la zona caratterizzata dal Nord e infatti si trova spesso nel settore Nord o NordOvest del giardino, anche se un frost pocket è spesso dovuto agli elementi esterni, come muri, siepi fitte, avvallamenti, e non all’orientamento rispetto alla bussola.

Però è possibile prendere spunto da questo per creare un angolo bianco e quasi nero, come per sfidare il freddo e il gelo.

Se avete spazio, una betulla, con il suo bellissimo tronco chiaro che spicca in inverno, dopo la caduta delle foglie.

Un tappeto di edera, magari a foglia variegata verde e bianco, e di bergenia, dalle foglie scure e cuoiose, a contrastare il tronco chiaro della betulla, e che mostrano la pagina inferiore rossa.

Negli inverni freddi le bergenie assumono colori spettacolari. E’ vero, fioriscono a fine inverno e quindi magari qui saranno un po’ tardive, ma va bene lo stesso perché la pianta è stata scelta per il suo effetto invernale e non per quello primaverile.

Data la situazione, in questa zona è meglio piantare al più tardi a metà Novembre, oppure decisamente in Aprile, quando la terra si sarà scaldata un pochino.

Questo suggerimento, quindi, dovete tenerlo al calduccio per qualche mese.