Riprendo l’argomento affrontato il mese scorso sulle “gilde”; un metodo studiato in permacultura e nella composizione di Food Forest.
Se ve lo siete perso, eccolo qui → Gilde in giardino
Questa volta, voglio proporre un piccolo progetto che prevede l’applicazione delle gilde in un contesto a loro più usuale, cioè il frutteto.
Oltretutto, il mese di ottobre è ideale per effettuare l’impianto di nuove specie, ma ne parlerò in modo più approfondito in un prossimo post.
Confesso di non essere una grande appassionata di orto: forse perché in questi ultimi anni non ho abitato in modo regolare presso la mia casa di Rondissone, e quindi non riuscivo mai ad assicurare la cura necessaria alle annuali da orto, o forse perché sono pigra, non ho voglia di dedicare tempo ed energie alla cura, alle irrigazioni e al controllo delle infestanti. Qualcuno sicuramente dirà che le tecniche dell’orto sinergico sono state messe a punto esattamente per ridurre la fatica in questo campo, ma quando ho cominciato a studiare e approfondire la permacultura e le tecniche di coltivazione associate, avevo poco tempo e pochissime energie da dedicare.
O, forse, è semplicemente una questione di attitudine e gusto e il frutteto e la coltivazione di frutta hanno sempre avuto per me un fascino superiore all’orto e alla verdura.
Comunque, nel tempo ho messo a dimora alcune piante da frutto, nella conformazione “tradizionale”, cioè a filari.
Ho, però, intervallato con filari di arbusti che favorissero l’impollinazione.
Voglio, però, presentarvi un esempio da provare nel vostro frutteto, o anche se avete un solo albero da frutta.
Lo spazio necessario è poco più ampio dell’albero stesso, quindi il progetto si inserisce senza problemi anche in un impianto a filare.
Provate con una pianta e, se vi piace, potete gradualmente estendere il modello alle altre.
La soluzione ideale è quella in cui l’albero principale è già maturo e assestato, diciamo impiantato da almeno 3-4 anni.
Se invece partite da zero, dovrete stare attenti alle distanze, in modo da non piantare troppo vicino all’albero e alle sue dimensioni a maturità. E, naturalmente, vi converrà semplificarvi un po’ la vita con una bella pacciamatura che tenga sotto controllo le infestanti.
Ricordatevi anche di lasciare un po’ di spazio per avvicinarvi al melo per la potatura e la raccolta.
Rispetto a tutte le funzioni descritte nel precedente articolo sulle gilde, qui cercherò di concentrarmi sulla produzione di frutti, ma anche di erbe aromatiche e le compagne del melo non saranno solo di supporto.

Questa è la lista delle piante; fra parentesi la principale funzione volta nella gilda, l’asterisco indica le piante alimentari:
- melo (*)
- ribes (*)
- timo (*, pacciamatura)
- allium giganteum (difesa da parassiti)
- erba cipollina (*, difesa da parassiti)
- veronica spicata (pacciamatura, attira impollinatori)
- echinacea (lavora il terreno, pacciamatura)
- lavandula stoechas (difesa da parassiti, attira impollinatori)
Ho scelto la Lavandula stoechas, rispetto alla lavanda “normale” perché fiorisce in primavera, come la veronica, e attira gli impollinatori quando servono al melo, cioè in aprile. In questo caso, quindi, l’echinacea viene utilizzata soprattutto per la sua funzione di “scavare” e lavorare il terreno, oltre che di formare una pacciamatura verde di protezione del suolo nella stagione più calda.
Dato che non ho inserito piante azoto fissatrici, ma il ribes ha bisogno di un terreno ricco e ben concimato, è necessario integrare la composizione con un’abbondante pacciamatura in autunno fatta con l’humus prodotto dal compostaggio domestico, eventualmente coperto da uno strato di foglie per accelerare la decomposizione e l’infiltrazione dei nutrienti nel suolo.
Ovviamente il progetto si adatta bene anche ad altre piante da frutto, come pero, pesco o albicocco. Queste specie mantengono dimensioni abbastanza contenute, eventualmente scegliendo varietà su portainnesto ridotto. Meno adatti ciliegio, che nel tempo raggiunge dimensioni importanti, o fico, che ha un portamento molto allargato e crea un’ombra densa con le sue foglie grandi e spesse.