Gilde in giardino

Dopo un’estate torrida e un lungo periodo di siccità, cerco di fare la mia personale “danza della pioggia” immaginando una combinazione in giardino da piantare il prossimo autunno.

In questo modo, sperabilmente, le piante assesteranno le radici con le piogge autunnali prima di andare a riposo in inverno. E anche per l’inverno, mi auguro abbondanti nevicate per recuperare lo stress idrico degli ultimi mesi.

Mi voglio ispirare ad un concetto esplorato in permacultura e, in particolare, quando si studiano e realizzano le food forest: la gilda.

Ne parlo nel corso di Fiorissima autunno, a Ovada, domenica mattina 11/9.

Se volete partecipare, dopo aver letto questo post, venite a conoscermi.

Se invece leggete il post dopo l’evento, oppure non potete partecipare, e volete approfondire l’argomento, contattatemi.

Sarò felice di conoscere le vostre idee.

Una “gilda” in permacultura è un’associazione di piante in cui ciascuna fornisce un particolare contributo affinché l’insieme sia più forte, sano e produttivo della semplice somma delle parti.

Ogni specie ha sviluppato nel tempo determinate caratteristiche, spinta dalla pressione evolutiva e dai limiti od opportunità forniti dal luogo in cui si è evoluta oppure in cui è migrata (non sembra, ma le piante viaggiano parecchio!).

Conoscere queste caratteristiche e utilizzarle in modo consapevole non solo rende un orto o un frutteto più produttivo, ma aggiunge, secondo me, una nuova dimensione anche alla progettazione nel giardino ornamentale.

Le piante sono quindi scelte non solo in base ai nostri gusti estetici (o alla produzione di alimenti se stiamo pensando ad un orto o frutteto) ma ad alcune specifiche funzioni di mutuo aiuto.

Le funzioni da considerare sono:

  • fissare l’azoto, da utilizzare in un secondo momento e rilasciare nel terreno in forma direttamente assimilabile
  • attirare insetti impollinatori, per aumentare la produzione di frutti, bacche, noci e semi
  • creare una barriera difensiva contro parassiti, prevalentemente grazie a essudati repellenti nelle foglie o nelle radici
  • “lavorare” il terreno con radici fittonanti, in modo da aumentarne la ritenzione idrica, oppure per trattenere il terreno in pendenza
  • creare una copertura del terreno, per ridurre l’evaporazione e la perdita di humus in caso di piogge molto forti

La tecnica, una versione più complessa delle consociazioni di vegetali nell’orto, è naturalmente più utile se progettiamo, o adattiamo, un frutteto in modo da aumentare la produzione di frutti, bacche, noci.

Ma ha la sua utilità anche in un giardino ornamentale, perché le piante sono più belle se sono più sane. Inoltre, piante più sane richiedono meno cure e trattamenti, rendendo la vita del giardiniere eco-sostenibile più facile e gratificante.

Ovviamente, le caratteristiche indicate sono possedute da molte piante, adattate a climi e contesti diversi, dalla valle montana alla macchia mediterranea, dalle aree tropicali al bush semi-arido.

Dato che io abito in Piemonte, vi proporrò un esempio adatto al clima della Pianura Padana, pensando ai cambiamenti climatici di questi ultimi anni, caratterizzati da estati sempre più calde e siccitose, inverni con poche precipitazioni e temperature meno rigide del passato.

Ho pensato ad un’aiuola esposta al sole, con due alberi non troppo alti che possono essere inseriti in ogni giardino, anche piccolo.

Dato che in un giardino apprezziamo soprattutto le fioriture, ho scelto piante non solo per la funzione svolta, ma anche per un lungo periodo di fioritura.

  • Cercis canadensis o siliquastrum (azoto fissatore)
  • Sambucus nigra (attira insetti impollinatori, ha radici fittonanti)
  • Syringa vulgaris (attira insetti impollinatori)
  • Kerria japonica (attira insetti impollinatori)
  • Spiraea vanhouttei (attira insetti impollinatori)
  • Mahonia aquifolium (attira insetti impollinatori)
  • Rosa (attira insetti impollinatori, ha radici fittonanti)
  • Rosmarino (attira insetti impollinatori, ha radici fittonanti, difende da parassiti)
  • Artemisia (difende da parassiti, copre terreno)
  • Echinacea (attira insetti impollinatori, copre terreno)
  • Achillea millefolium (difende da parassiti)
  • Oxalis (azoto fissatore, copre terreno)

Come vedete, c’è una abbondanza di piante che svolgono la funzione di attirare gli insetti impollinatori: è abbastanza naturale, visto che si tratta di piante da fiore in un giardino. Ho però scelto specie con fioriture in periodi diversi, da inizio primavera all’estate; in questo modo, oltre al piacere estetico, potranno attirare gli impollinatori anche verso un orto o frutteto adiacente, aumentando la produzione di frutti e bacche.

Suggerisco di scegliere una varietà di Rosa a fiore semplice, come ad esempio la Rosa rugosa oppure la Rosa pimpinellifolia: in questo modo potrà svolgere egregiamente la sua funzione di attirare gli insetti impollinatori, oltre che estendere il periodo di interesse all’autunno con la produzione di cinorrodi colorati, rispettivamente arancione e nero-viola.

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