MAGGIO – ROSA PIMPINELLIFOLIA

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Rosa pimpinellifolia (Rosaceae)

Maggio ed è naturale che vengano in mente le rose. Tradizionalmente questa è la fioritura più importante e significativa del periodo.

Io però devo confessare che le rose moderne, gli Ibridi di Tè, non mi piacciono.

E’ vero, hanno dei fiori spettacolari, ma la loro forma è sgraziata, con quei tronconi causati dalle potature.

Inoltre, diciamolo, ne hanno sempre una: o è la ticchiolatura, oppure l’oidio o i pidocchi.

E dato che io non voglio usare veleni, il peggio che mi permetto è la poltiglia bordolese e non ho voglia di spruzzarla ogni 2 o 3 settimane, le poche che ho coltivato non mi hanno dato grandi soddisfazioni.

In compenso, le rose botaniche e le rose antiche sono tutta un’altra storia.

Prima di tutto sono di solito molto più robuste, molto spesso oltre ad una bella fioritura hanno una produzione molto generosa di bacche e poi hanno un fascino speciale e spesso sono decisamente più profumate di quelle moderne.

La pianta di questo mese è speciale sotto diversi punti di vista.

E’ molto robusta e sana, dato che è una botanica fra le più antiche originarie dell’Europa: quindi perfettamente integrata nei nostri climi e nel nostro ecosistema.

Ha una bella forma arrotondata e le potature servono solo ad eliminare eventuali rami secchi e mantenere la forma naturale.

Ha piccole foglie scure finemente divise.

A Maggio produce una serie di deliziosi fiori bianchi, semplici, con evidenti stami gialli, da cui si formano dei cinorrodi piccoli e scurissimi, quasi neri che resistono a lungo sulla pianta in inverno.

Non diventa molto alta, almeno rispetto alle Rose rugose, ma in compenso i suoi rami sono MOLTO spinosi, quindi va trattata con attenzione e rispetto. Non per niente, è classificata anche come Rosa spinosissima.

Ho provato a coltivarla in vaso, ma francamente in terra si trova molto meglio e cresce velocemente e con vigore, ricoprendosi di fiori per un lungo periodo.

Naturalmente, se volete godervi anche le bacche, non tagliate i fiori a fine fioritura (scusate se ho scritto una cosa ovvia, ma non si sa mai).

E’ anche la progenitrice di alcuni ibridi molto belli: Stanwell Perpetual, con un fiore doppio di un rosa delicato, Golden Wings con fiori di un bel giallo vivo, e una sua parente sarmentosa, Fruhlinsgold, oppure Fruhlingsmorgen, un’arbustiva con delicati fiori semplici rosa dal centro bianco e giallo.

Rimanendo però alla versione botanica, è importante trovare degli accostamenti che ne mettano in evidenza il bianco puro dei fiori e la forza, o “cattiveria” dei rami.

Un accostamento classico, in cui il bianco viene accostato o meglio fatto seguire dal rosa/porpora:

Allium giganteum, Spiraea japonica Crispa e Geranium macrorrhizum che prolungano la fioritura della rosa fino a Luglio e Agosto.

Un altro accostamento un po’ diverso, per giocare con le spine e una palette limitatissima di colori, bianco e verde:

Artemisia Powis Castle, Rubus thibetanus, Chaenomeles Nivalis.

Qui la fioritura inizia a fine Marzo -Aprile con il Chaenomeles, che è poi seguito dalla nostra Rosa, mentre le fioriture dell’Artemisia e del Rubus non sono particolarmente evidenti.

Sfondo a tutto, quattro variazioni sul tema delle foglie: scure e lucide quelle del Chaenomeles, glauche e dentellate quelle del rovo, più scure e dentellate quelle della Rosa e, per completare, le piume finissime e argentee dell’Artemisia.

In autunno, poi, i frutti gialli del Chaenomeles e quelli neri della Rosa.

In inverno, uno scenario completamente diverso: i rami scuri e un pò contorti del Chaenomeles, quelli scuri e slanciati della rosa e i lunghi getti bianchi del Rubus.

Ed ecco un gruppo interessante per tutto l’anno, adatto ai climi con inverni rigidi, che richiede poche attenzioni. Il suo punto debole forse è proprio questo: è talmente autonomo che si rischia di dimenticarlo e non apprezzare il suo fascino estremamente discreto e sotto-tono.

Si meriterebbe quindi una posizione ben in evidenza, vicino a casa e visibile da una finestra, in modo da apprezzarlo anche nella stagione fredda ed essere invogliati ad uscire.