Perovskia atriplicifolia (Labiatae)
Per variare, questo mese non una Rosacea ma una pianta appartenente ad un’altra grande e generosa famiglia, le Labiate.
La Perovskia è, a rigore, una suffrutice; ha cioè una crescita erbacea che lignifica solo alla base e da cui, ad ogni nuova stagione, vengono prodotti nuovi getti.
Una meravigliosa pianta da pieno sole: steli bianchi, vellutati, da cui partono foglie pinnate verde argento e sulla cui cima si forma una spiga fiorale azzurro-lilla.
Le foglie sono leggermente aromatiche e i fiori molto persistenti, per tutta l’estate.
Un esemplare maturo, in terra, dopo pochi anni produce in una stagione di crescita, una massa chiara incoronata da una nuvola azzurra; il tutto alto fino ad un metro.
Una tecnica colturale molto semplice ed efficace prevede di tagliare tutti i rami alla base, a scelta a inizio o a fine inverno, per stimolare i nuovi getti e mantenere una forma compatta.
Il suo difetto, infatti (nessuno è perfetto) è che tende a spampanarsi, ad allargarsi quando lignifica.
Inoltre, in regioni con inverni nevosi, è meglio effettuare la pulizia prima delle nevicate, per evitare che il peso trasformi la nostra bella pianta in una triste frittella appiattita.
Come tutte le piante a foglia grigia, ama una esposizione soleggiata, con terreno ben drenato e, una volta consolidata, non teme le estati calde e siccitose.
Inoltre non sembra patire troppo le visite delle lumache.
Questo per me è un punto importante perchè ogni anno sono combattuta fra mettere il veleno (anche se solo quello a base di ferro permesso in agricoltura biologica) e adottare una tecnica di controllo delle nascite e accompagnamento alla frontiera.
La seconda opzione, che finora sto adottando, comporta l’eliminazione delle uova ad ogni avvistamento (rinvasi, pulizie) e il trasporto/lancio degli adulti nel campo o nella compostiera.
Devo anche dire, ad onor del vero, che non ho piante particolarmente gustose per le lumache e subisco le loro razzie.
Quest’anno però ho scoperto che adorano i boccioli di Iris barbata, le piccole bastarde (si può scrivere?) e sono stata fortemente tentata a passare ad azioni più energiche. Poi la rabbia mi è passata e i pellet azzurri sono rimasti nella loro scatola, per ora.
Passando ad argomenti più piacevoli, vi suggerisco un accostamento per un angolo estivo, magari dove sedersi dopo il tramonto per assaporare i colori argentei che spiccano al crepuscolo e i profumi che si propagano dalle foglie calde di sole.
Ecco quindi una combinazione tutta di labiate:
la nostra Perovskia, una Salvia officinalis Purpurascens per crearle come sfondo un cuscino porpora, e un bel tappeto di Timo che forma una base scura in questo periodo ricoperta da fiorellini rosa.
E’ da provare rigorosamente vicino ad una panchina