Da questo mese firmo una nuova rubrica su questa testata locale.
Aggiungo il testo anche qui. Spero che vi faccia piacere.
Diana
Gennaio – Chimonantus praecox
Inizio questa rubrica mensile con una pianta che, forse, fiorirà già a Gennaio.
E’ importante sottolineare il “forse” perchè le rubriche si scrivono un po’ in anticipo e il tempo è molto più complicato di ogni pianificazione.
Che ci piaccia o meno, il clima è influenzato da così tante variabili che i più seri modelli di previsione sono affidabili solo su una finestra di 3 giorni e forniscono una tendenza per i successivi 7-10. Da un anno all’altro la situazione può cambiare molto: se vi ricordate dopo anni di inverni relativamente miti, due anni fa il termometro è crollato, facendoci ricordare (a caro prezzo) gli effetti del gelo sulle condutture e anche sulle piante.
Molti di noi hanno perso piante dichiarate rustiche, ma che non hanno sopportato i 15-17 gradi sotto zero di cui ci eravamo dimenticati per anni.
Altre piante, invece, sopravvissute all’inverno 2009-2010, sono morte in quello apparentemente meno rigido del 2010-2011. A me è capitato con la Lavanda dentata e il Rosmarino prostrato.
E quest’anno, al contrario, il giorno dell’Epifania è stato caratterizzato da un vento di phoen che lo ha fatto assomigliare ad un bellissimo giorno di inzio primavera.
Tutto questo solo per ricordare a me stessa e a voi che le piante, soprattutto quelle a fioritura invernale, possono essere imprevedibili e regalarci miracoli inaspettati.
Un mattino, nel pieno del gelo, un sole brillante ci invoglia ad uscire e andare in giardino ed ecco! Sui rami nudi si aprono i meravigliosi fiori del calicanto (Chimonantus praecox). E se ci avviciniamo siamo avvolti da un profumo inebriante, dolcissimo.
Rimango sempre stupita dal miracolo della biologia che ha spinto alcune specie a rafforzare il loro metabolismo ed essere in grado di far circolare la linfa anche con le temperature più rigide, in modo da far maturare le gemme da fiore anche al calore modesto del sole invernale. E il profumo attira i pochi insetti impollinatori che con grande coraggio se ne vanno in giro in inverno.
Conosco una pianta di calicanto da tanti anni, perchè si trova nel giardino di mia madre nel biellese; è un posto un po’ infelice, quasi sempre in ombra e io l’avevo solo vista in primavera o in estate. Non ero quindi mai stata veramente colpita da questo arbustone con le grandi foglie lanceolate, un po’ ruvide, spesse e che creano un’ombra densa. Ma poi un anno, a fine gennaio, sono passata in quel giardino e il calicanto era tutto ricoperto di fiori, avvolto da una nuvola di profumo.
Che meraviglia!
Per godervelo al meglio dovete quindi trovare un angolo ben visibile, possibilmente vicino a casa, in modo da “marcarlo stretto” e apprezzare la fioritura fin dal primo giorno.
Se il posto gode solo di poche ore di sole, va bene lo stesso, forse anzi è meglio perchè così evitate che le foglie vengano bruciate dal sole cocente in estate.
Quando poi la pianta si è ben assestata e comincia a creare una bella macchia d’ombra, approfittatene per disegnare un’aiuola ispirata al sottobosco: hosta, mughetti, felci, ellebori, ciclamini, bucaneve, crochi, bergenia. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.
E non dimenticate una sedia e un tavolino: vi serviranno per godervi l’ombra in estate e cercare un angolino di sole in inverno dove lasciarvi avvolgere dal profumo del calicanto in fiore, magari sorseggiando una tazza di tè.