Ta han – grande freddo – da 20/1 a 3/2 2016

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Ultimo periodo dell’anno precedente, che termina con l’inizio dell’anno nuovo (4 febbraio) e del nuovo ciclo.

Tradizionalmente, qui ci sono i giorni più freddi dell’inverno, i “giorni della merla”.

Ma se le giornate sono limpide e il sole splende, nelle ore centrali i lavori in giardino sono un vero piacere.

E’ soprattutto gratificante fare le potature e le pulizie, quasi a chiamare il risveglio della vegetazione.

Secondo il calendario biodinamico, il 22 gennaio inizia il primo dei periodi di piantagione; questi periodi sono il momento migliore per una serie di lavori molto importanti in giardino:

  • impianti e trapianti
  • potature
  • innesti
  • concimazioni al suolo
  • distribuzione del compost

Ovviamente non tutti tutti i mesi, è quasi inutile ma forse è meglio evidenziarlo.

In particolare, in questo periodo, a condizione che le temperature lo permettano (non troppo freddo e non su terreno gelato o innevato), si fanno le potature della piante più rustiche e si può distribuire il compost in superficie, che sarà interrato con una leggera zappettatura il prossimo mese.

Per i nuovi impianti o i trapianti, a parte l’autunno, è meglio aspettare febbraio.

Inoltre, i quattro o cinque giorni precedenti la luna piena (in questo mese domenica 24) sono ottimi per le semine.

Dato che in gennaio non si parla di semine all’aperto, è possibile però iniziare con le semine in casa, o in serra riscaldata, ad esempio delle nuove piantine di pomodoro o di altre piante da orto o da fiore che potranno così anticipare lo sviluppo ed essere trapiantate in terra a fine Marzo (piantine da fiore) o Aprile (pomodori, melanzane, peperoni). Attenzione alle semine in casa: è necessario tenere ben inumidito il terriccio e soprattutto i nuovi germogli, e ruotare i vassoi per evitare che le nuove piantine “filino” piegandosi in direzione della luce.

Il lavoro che io preferisco è quello della potatura, perché permette di osservare con attenzione una pianta, la sua struttura, eliminare i rami secchi o malformati, ed equilibrare la forma.

Non voglio qui fare una dissertazione sulle tecniche di potatura, non c’è lo spazio; esistono corsi appositi, ben strutturati e approfonditi, per piante da frutto e arbusti da fiore, soprattutto le rose. E’ sufficiente informarsi nella propria zona oppure fare riferimento ai vivai specializzati, che di solito in questo periodo ne organizzano diversi.

Tornando quindi al poco che ha senso scrivere qui, faccio solo una raccomandazione: se avete un biotrituratore, macinate i rami e il materiale di risulta della potatura (ovviamente purché non sia malato) e usatelo come pacciamatura nelle aiuole. Se invece non l’avete, portate il materiale nei centri di raccolta dove, sperabilmente, verrà convogliato insieme agli altri sfalci presso i centri di compostaggio.

Dopo le potature, approfittate per iniziare a controllare e pulire le aiuole alla base degli arbusti. Questa è un’area dove di solito crescono poche piante, quindi potete scegliere di tenere pulita la parte più vicina al tronco e sperimentare con tappezzanti nella sezione più esterna.

La scelta è infinita, bisogna solo fare attenzione e valutare l’altezza della tappezzante in base allo spazio libero nel sottochioma.

E’ anche bello provare una base in cui si mescolano e incrociano piante diverse, per un effetto variegato; in questo caso è meglio scegliere foglie con tessiture e colori diversi, ma piante mediamente della stessa altezza, per ottenere un effetto “tappeto persiano”.

Nulla vieta di scegliere piante con belle fioriture, ma è importante che anche e soprattutto le foglie siano interessanti.

Fra le tappezzanti più facili e soddisfacenti, le mie preferite sono queste.

Per l’ombra: Ajuga reptans, Geranium macrorrhizum, Vinca minor e major, Liriope muscari

Per il sole (ma non troppo): Alchemilla mollis, Geranium pratense, Melissa, Coreopsis.

E poi, non solo le piante erbacee possono essere usate come tappezzanti; ad esempio un arbusto che, dopo un periodo iniziale di assestamento, forma uno splendido cuscino che si espande (grazie alla sua tendenza a creare propaggini) è la Deutzia gracilis. Forma un bellissimo cespo verde che, per un mese, diventa tutto bianco.

E poi l’Artemisia Powis Castle, di vita purtroppo abbastanza breve e che deve essere potata per non lignificare troppo. Più facile, sugli stessi toni argentei ma meno vaporoso, il Senecio vira-vira.

Anche se ovviamente la definizione di “tappezzante” è relativa all’altezza delle piante più alte; ad esempio in un’aiuola in pieno sole ho un “tappeto” di Aquilegie che fa da sfondo orizzontale ad arbusti di Spiree a fioritura estiva e Rose. Quando sono in fiore, le Aquilegie sono l’elemento protagonista del gruppo, ma nelle altre stagioni formano una bellissima  base glauca su cui spiccano i colori degli arbusti.

Ho scelto qualche foto di tappezzanti, per invogliarvi a sperimentare un po’.

E, naturalmente, per maggior informazioni o per una consulenza più approfondita, sapete dove rivolgervi… www.albaspinait.com

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