Li ch’iu – Inizio dell’autunno – da 7 a 22/8 2016

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Come ho già scritto più volte, le stagioni del calendario cinese hanno il loro picco nei quattro principali eventi astronomici, equinozi e solstizi; l’autunno quindi, essendo centrato attorno all’equinozio autunnale, inizia circa un mese e mezzo prima, all’inizio di agosto.

Quest’anno, che come i precedenti mostra gli effetti di un clima che cambia rapidamente e in cui non si trovano più i riferimenti tradizionali, ho notato comunque un cambiamento nella temperatura dell’aria, soprattutto di notte; forse è dovuto al fatto che in questo periodo sono nel Biellese, in una zona nota per le piogge, ma anche se il sole durante il giorno è ancora caldo e brillante, è come se la luce stesse gradualmente cambiando, in un cielo più azzurro e meno afoso.

Ecco quindi che si può iniziare a pensare all’autunno e a pregustare i colori e gli odori tipici di questa stagione di chiusura.

Chiaramente adesso non si pianta nulla, e i suggerimenti che vi do dovranno aspettare ancora qualche mese, il periodo di piantagione autunnale, per realizzare una zona del giardino da godere in autunno l’anno prossimo. Ma d’altra parte una porzione significativa del piacere del giardino è data proprio dall’immaginare e studiare i lavori, costruendosi un quadro che si realizzerà negli anni a venire.

La stagione è quella delle foglie e delle bacche: c’è un ritorno di colori caldi e brillanti, dopo il periodo dell’afa e del secco estivi, in cui le tinte prevalenti sono il verde cupo e il giallo bruciato.

In estate, infatti, le piante o aumentano moltissimo la produzione di clorofilla, in modo da immagazzinare energie per l’inverno, o iniziano a far seccare la parte aerea, per ridurre la traspirazione in un periodo di assenza di piogge.

Con la ripresa delle precipitazioni c’è un generale risveglio del metabolismo: alcuni alberi, arbusti e le graminacee si affrettano a produrre i frutti e semi per la prossima generazione e poi si preparano al riposo invernale.

In autunno la luce è più morbida, a volte un po’ velata dalle prime nebbie, e quindi i colori che spiccano di più sono quelli caldi, rosso, arancione, giallo, mentre il porpora diventa più drammatico e scuro, quasi nero.

RHSHarlowCarr_BethanyClarke

(questa è una foto del giardino di Harlow Carr della Royal Horticultural Society, fatta da Bethany Clarke)

Un angolo dedicato all’autunno deve quindi mettere in evidenza questi colori.

Una pianta perfetta per questo è un arbusto tipico del sottobosco di latifoglie, l’Euonymus europaeus.

In primavera e in estate è una pianta poco appariscente, con foglie ovali di un colore verde abbastanza scuro, dalla tessitura ruvida e opaca, e insignificanti fiorellini giallo chiaro; ma in autunno si trasforma in una massa rosso scuro, fra cui spiccano i frutti rossi che gradualmente si aprono per far intravedere i semi arancione (anche in inverno è una pianta interessante, per la sua corteccia scura, segnata da lenticchie o linee più chiare). Attenzione però a non farvi attirare dai frutti, perché non sono commestibili, anzi tendono a farvi venire un bel mal di pancia.

Se volete creare una zona “autunnale” potete quindi associare il nostro Euonymus con altre specie dello stesso ecosistema e che ne siano un complemento nello stesso periodo di interesse; ricordatevi però che questa è una pianta da sottobosco di latifoglie, o al massimo di confine fra bosco e prateria, quindi un accostamento armonioso deve basarsi sulle caratteristiche dell’ambiente naturale:

  • allo stesso livello del nostro Euonymus, altri arbusti tipici di questo ecosistema, come i noccioli, che in autunno si tingono di giallo, i biancospini, con le loro bacche rossissime, e le mahonie che fanno da sfondo sempreverde ma cominciano a mettere in evidenza le bacche viola scuro
  • a livello superiore, se non abbiamo a disposizione lo spazio per una vera foresta, almeno qualche albero che crei in estate l’ombra sufficiente al benessere degli arbusti: due o tre ciliegi oppure, anche se in natura non si trovano nello stesso habitat, betulle, creano già un effetto “bosco”, ma con un’ombra leggera che stimola una migliore colorazione delle foglie autunnali degli arbusti sottostanti; da noi in Nord Italia le piante di Euonymus si trovano soprattutto nei boschi di castagni, ma questi creano un’ombra troppo fitta e infatti gli arbusti più belli e colorati si trovano non all’interno del bosco ma ai suoi margini, lungo i sentieri o le strade
  • per completare il quadro, a livello del terreno, gruppi di felci, carici, bergenie
  • e non dimenticatevi le bulbose a fioritura primaverile, crochi, anemoni, bucaneve, muscari, piccoli narcisi, che in autunno saranno a riposo, ma a fine inverno daranno il senso del risveglio della nuova stagione (perché anche in questo angolo dedicato all’autunno non possiamo dimenticare le altre stagioni)

Come al solito, quando si inizia a immaginare un accostamento, la lista di piante potrebbe continuare quasi all’infinito, cambiando il “tono” del quadro e rendendolo più naturale, più selvatico, oppure più addomesticato e giardinesco.

L’importante però è partire da un’idea generale e poi farsi guidare dalle caratteristiche del luogo, dal suo particolare carattere che suggerisce accostamenti diversi.

Io qui mi sono fatta ispirare dall’ambiente naturale dell’Euonymus europaeus, dagli scorci che osservo in questa zona e dalle associazioni mentali create pensando al bosco e all’autunno.

Voi siete liberi di dipingere il vostro quadro, sapendo che si svilupperà e potrete perfezionarlo nel tempo, con l’osservazione e l’evoluzione delle stagioni.

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