Siamo arrivati all’ultimo mese dell’anno, o come si può anche vedere, alla fine di un anno e all’inizio del successivo. Questo è infatti il significato del solstizio d’inverno: quando la Terra raggiunge nella sua orbita il punto più lontano dal Sole, che corrisponde anche alla notte più lunga, e inizia il percorso di riavvicinamento.
Ci sono ancora dei lavori da fare in giardino, gli ultimi impianti oppure le prime potature, prima del periodo di quiete di gennaio.
Ed è anche ora di guardare il giardino con occhio critico, quando è possibile studiarne bene la struttura, senza la “distrazione” di fiori e foglie. Sarà utile quando, nelle lunghe e fredde giornate di gennaio e febbraio, in attesa della nuova primavera, potrete pianificare interventi di modifica (nuove aiuole, sentieri, impianti) perché è vero che gli impianti migliori si fanno a inizio inverno, ma è anche vero che quelli emotivamente più soddisfacenti si fanno a Marzo, quando la natura si risveglia e, con lei, anche noi.
Quindi, se siete stati previdenti e avete pensato in anticipo, in questo mese finite gli impianti programmati.
Ma se invece siete stati un po’ pigri, o avete avuto altro da fare, progettate nei prossimi due mesi!
Comunque, quello che mi piace di più di questo mese è il senso di fine e nuovo inizio, morte e rinnovamento, legati al solstizio, che nella cultura celtica veniva festeggiato con il nome di Yule e che nel calendario cristiano è stato assimilato al Natale.
Fanno parte di questa tradizione la decorazione dell’albero, le ghirlande decorative e di buon augurio sulla porta e il ceppo che brucia nel focolare tutta la notte, quasi ad aiutare il nuovo sole a ricomparire dopo la lunghissima notte.
Quest’anno proviamo a recuperare dal giardino il materiale per queste decorazioni.
Sarà un modo per guardare con occhi nuovi il banale “materiale di risulta”.
Ah, a proposito, dal prossimo martedì 1 dicembre, inizia la pubblicazione dei post legati all’iniziativa Natale al VERDE.
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