Febbraio, inizio della primavera nel calendario cinese.
E anche nella tradizione italiana, perché quest’anno il 2 febbraio è il giorno della Candelora, e “se piove il dì della Candelora dell’inverno siamo fora, se c’è sole o tira vento dell’inverno siamo dentro”. Se non sbaglio le previsioni danno una perturbazione in arrivo, evviva!
Cosa si fa in questo periodo?
Si terminano le potature degli arbusti a fioritura estiva, perché quelli a fioritura primaverile sono stati potati l’anno scorso, dopo la fioritura.
Si dividono e trapiantano le erbacee perenni.
Si possono dividere anche porzioni degli arbusti che fanno tanti polloni radicali o propaggini; in questo caso ovviamente le porzioni saranno in proporzione più piccole ma in giardino è sempre una questione di pazienza.
Si incamera nel terreno la pacciamatura invernale, che si è decomposta durante i mesi freddi e che, mescolata con un po’ di buon compost, fornirà nutrimento e arricchirà il suolo per l’estate.
Si aspettano i primi miracoli, le gemme che si gonfiano e si schiudono.
Ma, soprattutto, si fa mente locale per qualche nuovo impianto.
E’ vero, lo dicono tutti, io per prima, si pianta meglio in autunno.
Ma con le prime giornate di primavera le dita “prudono”.
E allora togliamoci qualche sfizio, ma in modo ragionato.
Forse questo inverno abbiamo fatto qualche passeggiata in giardino e lo abbiamo osservato con occhio critico; forse abbiamo sognato sfogliando qualche nuovo libro o qualche bella foto; forse abbiamo addirittura preso degli appunti per nuovi progetti.
Perfetto!
Prendiamo in mano tutto, giriamo per il giardino, magari dopo aver lavorato un po’, e facciamo mente locale.
Prepariamo un elenco delle piante che vorremmo traslocare o inserire.
Se i traslochi sono piccini, possiamo farlo adesso, subito subito, e preparare il terreno per i nuovi arrivi (se invece sono grandi, mi spiace, ma occorre aspettare l’inverno prossimo: il senso del tempo è indispensabile quando si ha a che fare con esseri viventi!).
E programmiamo qualche visita ai vivai; lo dico da ex-vivaista, è il modo migliore per ottenere il massimo di informazioni sulle nuove piante, spesso anche per vedere alcuni esemplari in piena terra in questa stagione e imparare a conoscerli meglio.